Antitrust: ecco cosa non va nelle RCA italiane

A fine febbraio l’Antitrust ha reso noti i risultati di una ricerca condotta sulle RCA italiane, studio che si è svolto su un campione che rappresentava circa l’82% delle realtà assicurative presenti sul nostro territorio.

Quello che è emerso è un quadro tutt’altro che confortante: le nostre polizze automobilistiche sono bocciate su tutta la linea.

Innanzitutto, si è osservato che il regime che vige tra le diverse compagnie non è quello di libera concorrenza; vi sono diverse criticità che portano a una minima variabilità dei premi e a tariffe eccessivamente alte e non concorrenziali. Anche i risarcimenti non sono efficienti e il cosiddetto risarcimento diretto non ha portato ad alcun miglioramento.

Le polizze RCA italiane sono le più care d’Europa e sono state anche le più veloci a innalzarsi. Nel quinquennio 2006-2010 in nostri premi hanno subìto un aumento doppio rispetto agli altri stati dell’euro, e sono quasi triplicati rispetto ai nostri cugini d’Oltralpe.

La giustificazione la conosciamo tutti: le Compagnie hanno sempre addotto come causa degli aumenti l’alto numero di sinistri e di truffe. In effetti, gli incidenti avvengono in numero maggiore in Italia (sono quasi il doppio di quelli francesi e olandesi, e il 30% in più di quelli tedeschi), ma tali percentuali sono notevolmente inferiori agli incrementi tariffari.

L’Antitrust ha anche sottolineato che i costi per le riparazioni in Italia sono i più costosi. In Francia le carrozzerie costano il 13% in meno, in Germania il 20%, in Portogallo addirittura la metà e anche le tanto vituperate truffe, perlomeno quelle accertate, sono solo un quarto di quelle registrate in Francia e la metà del Regno Unito.

Decisamente molti i difetti riscontrati dall’Antitrust, e non è ancora finita perché vengono anche stigmatizzate le pecche delle cosiddette “polizze con scatola nera“, nate per garantire un certo risparmio sui premi. Da noi chi decide stipulare tali contratti infatti si ritrova un aggravio che si aggira tra i 70 e i 100 euro perché si prevede una polizza apposita che va a sommarsi a quella di RCA.

L’Antitrust suggerisce alcuni rimedi per alleggerire la situazione. Innanzitutto, le microlesioni vanno risarcite solo quando emergono da indagini strumentali, ed è consigliabile affidare l’accertamento a medici convenzionati con le compagnie. Riguardo ai sinistri invece, occorre che l’assicurazione del responsabile esamini le auto incidentate e faccia anch’esso una sua perizia per contenere i costi del risarcimento. Purtroppo questi costi sono sempre troppo elevati, e andrebbe inoltre incentivate le riparazioni presso le carrozzerie convenzionate e i risarcimenti in forma specifica.

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