Prendersi cura di un familiare non autosufficiente a proprio domicilio, evitandogli l’internalizzazione in un istituto di cura è una scelta molto nobile che sempre più persone, complice l’avanzamento della speranza di vita e i costi di assistenza sanitaria, fanno, con molto sacrificio.
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Infatti, una persona non autosufficiente richiede vigilanza e cure, a ogni ora del giorno e della notte, festivi e periodi di vacanza inclusi.
In Italia, per chi fa questa scelta ci sono poche garanzie: più volte è stata proposta una legge di prepensionamento in Parlamento, ma si è finora risolta in un nulla di fatto. In sostanza, chi oggi si prende cura di un familiare deve sobbarcarsi tutto il carico sulle sue spalle: non gli vengono riconosciuti diritti al riposo, alla vita sociale, alla malattia…
Negli altri Paesi europei, invece, le cose vanno meglio: per esempio, in Grecia chi si prende cura di un familiare ha diritto al prepensionamento, in Francia ci sono delle forme di assicurazione contro gli infortuni e delle misure di previdenza sociale, in Germania si ha diritto a essere sostituiti in caso di malattia e, se ci si prende cura per più di 14 ore alla settimana, al versamento dei contributi.
Per ora, il mondo delle assicurazioni prevede alcune forme di tutela in caso di perdita di autosufficienza che possono economicamente aiutare chi sia colpito da gravi patologie invalidanti, ma si tratta pur sempre di una soluzione privata. Lo stato italiano in questo senso è davvero indietro e, purtroppo, i tempi bui che stiamo economicamente vivendo non ci fanno ben sperare in un cambiamento di rotta a breve termine…