Furti di auto in crescita, ma meno del 10% ha una polizza antifurto

È una sensazione a dir poco terrificante: tornare al posteggio dove si era lasciata con fiducia la propria automobile e…. non trovarla più.
Si pensa sempre che capita agli altri, che la nostra auto non è così appetibile, che i sistemi di sicurezza che abbiamo adottato sono sufficienti, eppure ogni ora, in Italia, si registrano almeno 12 furti di automobili (12,3 per la precisione) per un totale annuo di 108.113.

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A fronte di una crescita così marcata dei furti di auto che negli ultimi anni si stanno verificando, è solo il 9% degli italiani che hanno messo nel preventivo dell’assicurazione la voce furto e incendio a includerla nella polizza finale.

Si tratta – evidentemente – di una percentuale molto esigua, ancora più scarna se consideriamo nel corso dell’ultimo anno i premi delle polizze sono anche diminuiti (-18,82%).

I veicoli maggiormente assicurati sono quelli nuovi, di alto valore e che di notte rimangono posteggiati in strada; a giocare da deterrente alla stipula di chi ha un’auto vecchia c’è sicuramente l’importo dell’indennizzo spettante in caso di furto, corrispondente al valore commerciale che il veicolo ha quando viene rubato. È, quindi, comprensibile che i proprietari di auto vecchie, dal basso valore commerciale, preferiscano evitare di includere questa clausola nella polizza rca.

Il progressivo innalzamento dell’età media delle auto in Italia (pari a circa 9 anni) è, quindi, uno dei principali motivi che spiega non solo perché gli automobilisti non stipulano la polizza contro il furto, ma anche perché prediligono quella contro eventuali guasti.
È, infatti, pari al 32,85% la percentuale di quanti – dopo aver messo la voce “assistenza stradale” nel preventivo- la inseriscono nel contratto finale.

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