La frode assicurativa verso la depenalizzazione?

Se dovessimo fare una metafora sul mondo delle assicurazioni in Italia potremmo riferirci a un granchio: a un passo in avanti ne corrisponde uno indietro.
Ogni tanto, qua e la’, spunta una buona notizia che sembra avvisarci che, forse, qualcosa può davvero cambiare: pensate all’IVASS che richiama all’ordine i siti di comparazione o alle tante iniziative che vogliono rendere più difficile circolare senza assicurazione.
Poi, ti imbatti in un articolo de “Il Mattino” e le nuvole si addensano all’orizzonte.

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È di pochi giorni fa, infatti, un pezzo pubblicato sul quotidiano che evidenzia come il decreto legislativo del Governo sulle depenalizzazioni potrebbe interessare anche il mondo delle assicurazioni.
In Italia, nel 2002, l’art. 642 del codice penale è stato modificato per ricomprendere nella condotta punibile anche quella di chi falsifica i documenti assicurativi: l’intento era evidentemente quello di contrastare la piaga delle frodi assicurative.

Ora, questa previsione potrebbe essere vanificata dal decreto legislativo sulle depenalizzazioni: premesso che il decreto non elenca i possibili reati, ma si riferisce solo ai criteri (tenuità del fatto e non abitualità del comportamento) che il giudice dovrebbe valutare durante il processo, la frode assicurativa potrebbe ben rientrare nei reati depenalizzati, visto che generalmente non sono in gioco cifre astronomiche e non è un reato commesso da criminali seriali.

Depenalizzare il reato di frode assicurativa non è certo il miglior deterrente per contrastare la piaga dei veicoli che circolano senza copertura assicurativa e quello a cui potremmo assistere è un bel passo indietro nella lotta contro tutta la criminalità che c’è in questo settore.

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