Dagli addetti ai lavori è considerata alla stregua di una vera e propria rivoluzione nel mondo dei procuratori di calcio. A partire dal 1° aprile scorso la figura dell’agente Fifa non esiste più e viene sostituita da quella dell’intermediario sportivo. Con tutta una serie di modifiche legate all’esercizio dell’attività e nuove regolamentazioni della materia.
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L’intermediario sportivo in realtà ha molti punti in comune con l’agente Fifa, il suo predecessore per l’appunto, ma differisce in alcuni aspetti soprattutto sotto il profilo giuridico. In primo luogo perché d’ora in avanti non sarà più necessario sostenere l’esame di abilitazione per l’esercizio della professione. Per essere legittimamente “riconosciuti” e cominciare a praticare l’attività sarà sufficiente produrre una formale comunicazione alla federazione nazionale di appartenenza insieme ad una autocertificazione riguardante la propria onorabilità e condotta cristallina (e senza precedenti penali).
Ma una delle modifiche di maggior rilievo riguarda l’abolizione dell’assicurazione di rischio professionale, che fino a poco tempo fa era obbligatoria ( si pensi che negli anni addietro la fideiussione ammontava a 70 milioni di lire) poi divenuta ad importo variabile e proporzionato al numero di calciatori sotto procura. A questo si aggiungevano le spese d’iscrizione all’albo e quelle della quota annuale.
Oggi tutto ciò non esiste più. Ed è già polemica per i rischi legati ad una deregulation di questa entità. In ogni caso per tutti i professionisti in scadenza di polizza assicurativa è possibile rinnovarla presso il proprio broker di fiducia senza alcun vincolo nei confronti di una specifica compagnia assicurativa di riferimento.