Gli avvocati iscritti alla Cassa Forense sono coperti da una polizza sanitaria di base che è gratuita in quanto il premio viene pagato da parte dell’ente. Secondo quanto comunicato dallo stesso ente previdenziale, è possibile estendere questo tipo di polizza anche ai familiari conviventi, alla luce del recente accordo raggiunto con Unisalute, specializzata in assicurazioni sanitarie e facente parte del gruppo Unipol.
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Come funziona? Per avere la possibilità di estendere la polizza sanitaria di base anche ai propri familiari, è necessario che l’interessato sia un membro del nucleo familiare dell’avvocato e convivente e che non abbia più di 90 anni. Ogni anno si pagherà un premio pari a 140,00 euro per ogni membro della famiglia, che garantirà la copertura assicurativa. La polizza di base nella fattispecie copre la categoria dei “grandi interventi chirurgici e gravi eventi morbosi” e anche le spese relative alle malattie oncologiche. La copertura di base dunque risarcisce tutti i costi che è necessario sostenere per l’intervento, per l’assistenza e la degenza, includendo anche tutte le visite specialistiche. Tutto questo è previsto sia per i ricoveri in strutture private che pubbliche.
Anche i pensionati cancellati dagli albi o i “superstiti” di avvocati (ad esempio che godono di pensione di reversibilità) nonché i loro nuclei familiari possono aderire (in maniera facoltativa) a questo tipo di tutela sanitaria.
A partire dal 1° aprile la copertura garantirà anche la sindrome metabolica e per tutti gli altri costi sarà possibile tutelarsi con una polizza integrativa. La scadenza dei termini per l’adesione è fissata al 29 maggio 2015.