Vacanze da incubo: come chiedere risarcimento al tour operator

Ci sono molte cose di cui noi italiani abbiamo imparato a fare a meno in questi anni di crisi, ma difficilmente abbiamo rinunciato ai nostri viaggi. Non più solo d’estate e non più solo alla “stessa spiaggia, stesso mare” di sempre, gli italiani viaggiano e scoprono nuove realtà, con grande soddisfazione personale.

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Spesso, però, un viaggio da sogno può trasformarsi in un viaggio da incubo: pensiamo a voli cancellati, a bagagli smarriti, a hotel simili a stamberghe e via dicendo.

In tutti questi casi, il viaggiatore che abbia stipulato un contratto con un tour operator può richiedere a quest’ultimo un risarcimento del danno.
Il Codice del Turismo, infatti, prevede proprio il risarcimento da vacanza rovinata che permette al viaggiatore sia di recedere dal contratto che di chiedere il risarcimento dei danni.

Il cliente deve rivolgere le proprie istanze direttamente al tour operator che, eventualmente, avanzerà una richiesta di rivalsa nei confronti delle compagnie aeree o ai proprietari dell’albergo.

Andranno allegati alla richiesta tutti i documenti e le fotografie che possono dimostrare che la domanda di risarcimento è più che fondata; in seguito si cercherà di arrivare a un accordo stragiudiziale che, se senza frutto, porterà le parti davanti a un giudice. I termini per richiedere il risarcimento in via giudiziale sono entro un anno dal rientro delle vacanze.

Dunque, finire nella trappola di una vacanza da incubo non è certo un evento remoto, anzi, sono in aumento i casi di vacanze rovinate. Il consiglio per tutti noi è quello di scegliere con attenzione il tour operator a cui affidare i nostri giorni di relax e anche valutare l’opportunità di una polizza viaggio ad hoc che ci tuteli da situazioni infelici come questa…

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